18/3/2025
IA e Politiche Attive del lavoro
L'IA sta rivoluzionando ogni settore, e il mondo del lavoro non fa eccezione. Le politiche attive del lavoro, in particolare, stanno vivendo una trasformazione senza precedenti grazie all'AI. Ma quali sono le forme di questa trasformazione e quali opportunità si aprono?

Da molti anni, le tecnologie digitali influenzano economia, produzione e vita quotidiana. Affrontare la transizione digitale significa riconoscerla come un nuovo orizzonte che impatta profondamente le relazioni economiche, sociali, finanziarie e professionali.
Basti pensare alle transazioni finanziarie o ai social media: il confine tra realtà e virtuale diventa sempre più labile. Questo fenomeno richiede un’analisi attenta, poiché le tecnologie digitali e l’Intelligenza Artificiale stanno assumendo il ruolo di sistemi regolatori delle interazioni umane.
È fondamentale, quindi, gestire e governare questo processo con consapevolezza, per evitare che strumenti nati come supporto operativo diventino i veri protagonisti che guidano economia e società.
In questo contesto emerge la necessità di un “umanesimo digitale”, ovvero di un utilizzo delle tecnologie al servizio dell’uomo e dei suoi bisogni. Studi recenti, tra cui un’indagine condotta da Google nel 2024, evidenziano le significative potenzialità dell’Intelligenza Artificiale generativa in Italia: si stima che nei prossimi anni coinvolgerà il 58% delle professioni, con una capacità di generare nuove opportunità superiore al numero di posti di lavoro che verranno sostituiti.
Alcune contraddizioni su cui intervenire
Nel rapporto tra mondo del lavoro e transizione digitale emergono due aspetti fondamentali, potenzialmente in contraddizione tra loro:
- Lo sviluppo delle competenze, che implica la necessità di diffondere tra tutti i lavoratori conoscenze digitali avanzate, una maggiore padronanza dell’Intelligenza Artificiale e un incremento significativo della presenza nel mercato del lavoro di figure specializzate—tecnici, ingegneri ed esperti di tecnologie digitali—applicabili a tutti i settori economici e dei servizi.
- L’organizzazione e la regolazione del lavoro, in cui l’introduzione delle tecnologie digitali deve essere considerata uno strumento neutrale dal punto di vista etico. Il loro impatto, positivo o negativo, dipende dalle scelte strategiche, dalle normative applicate e dai diritti garantiti da leggi e contratti di lavoro.
Se consideriamo il digitale come l’ambiente di riferimento per l’organizzazione del lavoro, diventa evidente la necessità di una regolamentazione attenta dell’uso degli strumenti digitali. Questo aspetto non solo assume un ruolo sempre più rilevante nell’ambito giuridico, ma si riflette anche sul welfare aziendale e sul benessere organizzativo. Tuttavia, proprio le tecnologie digitali possono agevolare modelli di gestione basati su tecniche di controllo e monitoraggio dei lavoratori, sollevando questioni cruciali in ambito giuridico e rispetto alle condizioni lavorative e al benessere professionale.
IA e politiche attive: è necessaria la formazione
Per affrontare efficacemente la rivoluzione digitale e l’impatto dell’Intelligenza Artificiale, emerge con chiarezza la necessità di una formazione diffusa a tutti i livelli di competenza e in ogni ambito professionale. La conoscenza e l’uso consapevole di queste tecnologie non solo consentono di migliorare il lavoro, ma permettono anche di evitare il rischio di esclusione determinato dall’introduzione di strumenti che trasformano l’accesso alle informazioni e le modalità operative, coinvolgendo ormai anche le professioni intellettuali.
Allo stesso tempo, non si può ignorare che l’aumento della produttività passi attraverso un impiego efficace delle tecnologie digitali e dell’Intelligenza Artificiale. Diventa quindi cruciale per il nostro Paese rafforzare la diffusione di competenze specialistiche e favorire l’integrazione di queste innovazioni nei diversi settori economici. In un sistema economico in cui molte industrie ad alta richiesta di manodopera operano a basso valore aggiunto, l’insufficiente ricorso all’innovazione digitale rappresenta un ostacolo alla crescita della produttività e, di conseguenza, alla competitività complessiva del Paese.
Le decisioni delle nazioni del G7
Il tema dell’innovazione, con particolare attenzione alla gestione dei rischi e alla valorizzazione delle opportunità, è diventato centrale nell’agenda politica, anche grazie alla presidenza italiana del G7. Un’attenzione particolare è stata riservata all’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, insieme ad altri temi cruciali come l’invecchiamento attivo e lo sviluppo delle competenze.
Nel corso del vertice dei leader del G7, tenutosi in Puglia a giugno 2024, e di quello dei ministri del lavoro a Cagliari nel settembre dello stesso anno, è stato ribadito un principio fondamentale: la necessità di un’Intelligenza Artificiale centrata sull’uomo ("Human-Centered Artificial Intelligence").
L’impegno condiviso prevede che l’AI contribuisca a:
- migliorare la produttività, la qualità dei posti di lavoro e garantire condizioni lavorative dignitose;
- dare maggiore autonomia e potere ai lavoratori;
- promuovere l’inclusione e le pari opportunità nel mondo del lavoro;
- rafforzare le politiche attive del mercato del lavoro, incentivando il dialogo e la trasparenza con le organizzazioni dei lavoratori.
Per concretizzare questi obiettivi, il G7 ha sollecitato la promozione di un piano d’azione nazionale per l’uso dell’AI, basato su principi di sicurezza, affidabilità e centralità dell’essere umano. Riconoscendo il ruolo strategico delle tecnologie emergenti nella crescita economica, le nazioni del G7 si impegnano inoltre a rafforzare la cooperazione per favorire l’adozione dell’Intelligenza Artificiale, con particolare attenzione alle micro, piccole e medie imprese. L’obiettivo è promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile.
Riflessioni condivise
Guardando al futuro delle tecnologie emergenti, il G7 sottolinea l’importanza della trasparenza e del rispetto dei diritti dei lavoratori lungo l’intera catena di fornitura dell’Intelligenza Artificiale. Le autorità competenti sono inoltre invitate a monitorare lo sviluppo dell’industria dell’AI per prevenire distorsioni della concorrenza e affrontare tempestivamente eventuali impatti negativi.
Tra le riflessioni emerse, si evidenziano alcuni punti chiave:
- La diffusione dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro apre grandi opportunità, ma solleva anche interrogativi etici, normativi e politici. Le principali preoccupazioni riguardano il possibile impatto sull’occupazione, sulla distribuzione salariale, sulla salute e sicurezza dei lavoratori, nonché sulla qualità complessiva delle condizioni lavorative.
- L’uso dell’AI nei processi di selezione e gestione del personale pone questioni legate alla protezione dei dati, alla privacy, alla non discriminazione e alle modalità decisionali automatizzate nel mercato del lavoro.
- Come avvenuto nei precedenti cambiamenti tecnologici, l’AI non è neutrale nei suoi effetti sui mercati del lavoro: da un lato, automatizza alcune mansioni tradizionalmente svolte dall’uomo; dall’altro, crea nuove opportunità professionali, sebbene con una distribuzione non uniforme tra settori e territori.
- L’AI non si limita a sostituire compiti cognitivi, ma può intervenire anche su mansioni fisiche. Esempi concreti sono le casse automatiche nei supermercati o i veicoli autonomi, che possono ridurre la domanda di tassisti e autisti. Questo fenomeno ridefinisce la richiesta di competenze e determina una maggiore esposizione di alcune professioni ai cambiamenti tecnologici.
Di fronte a questa trasformazione, è necessario adottare un nuovo paradigma nell’organizzazione del lavoro. Tale cambiamento rappresenta un’opportunità per rafforzare il ruolo del dialogo sociale e della contrattazione collettiva nel processo di transizione digitale, garantendo così una regolamentazione equa e sostenibile del lavoro del futuro.
Obiettivi strategici
Le linee d’azione condivise dai paesi del G7 mirano a intervenire su aspetti chiave per garantire un utilizzo efficace e responsabile dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro. Gli impegni strategici includono:
- Colmare il divario di competenze, collaborando con le imprese per individuare le carenze e le esigenze del mercato del lavoro, promuovendo una formazione mirata. Ciò avverrà attraverso il coinvolgimento dei servizi per l’impiego pubblici e privati e l’implementazione di programmi di apprendistato e riqualificazione professionale, con particolare attenzione alle PMI e alla formazione a metà carriera.
- Utilizzare strumenti di analisi predittiva basati sull’AI per anticipare le future richieste del mercato del lavoro e adeguare i percorsi formativi di conseguenza.
- Garantire un accesso inclusivo alla formazione e all’aggiornamento professionale, attraverso micro-credenziali specifiche per l’Intelligenza Artificiale, rivolte sia ai lavoratori in transizione sia a coloro in cerca di nuove opportunità. L’obiettivo è sviluppare competenze avanzate per la progettazione, l’adozione e il monitoraggio di sistemi di AI affidabili e incentrati sull’uomo.
- Sfruttare le tecnologie basate sull’AI per migliorare l’istruzione e l’apprendimento permanente, ottimizzando la pianificazione e la personalizzazione dei percorsi formativi. Questo include il rafforzamento del dialogo sociale e delle collaborazioni pubblico-private, nonché la sensibilizzazione delle imprese—comprese le PMI—sull’impatto dell’AI nelle organizzazioni e sulle opportunità di supporto disponibili.
Il Regolamento Comunitario
Il Regolamento europeo 1689/2024 sull’Intelligenza Artificiale, approvato di recente, rappresenta il primo quadro normativo globale che definisce obblighi chiari per sviluppatori e operatori di AI in base ai diversi ambiti di applicazione. Questa normativa fa parte di un più ampio pacchetto di misure volte a promuovere un’AI sicura e affidabile, tra cui il pacchetto sull’innovazione in AI e il piano coordinato sull’Intelligenza Artificiale.
Queste iniziative mirano a garantire la tutela della sicurezza e dei diritti fondamentali di cittadini e imprese, incentivando al contempo investimenti e innovazione nel settore AI in tutta l’Unione Europea. Il regolamento introduce un sistema di governance per assicurare che le tecnologie emergenti rispettino principi etici, sicurezza e diritti umani, con un’attenzione particolare ai modelli di AI ad alto impatto, potenzialmente in grado di influenzare i comportamenti umani.
Una distinzione chiave introdotta dalla normativa riguarda le aree di intervento dell’AI:
- Sfera emozionale: l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per il riconoscimento e la manipolazione delle emozioni è vietato in modo assoluto.
- Competenze trasversali (soft skills): l’AI può essere impiegata per l’analisi e lo sviluppo delle capacità comportamentali dei lavoratori, con limiti e regolamentazioni specifiche che saranno definite dai singoli Stati membri nell’attuazione nazionale del Regolamento.
In particolare, per quanto riguarda l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella gestione delle risorse umane, il Regolamento disciplina tre aree principali:
- Processi di preselezione, selezione e matching tra domanda e offerta di lavoro, compresa la pianificazione delle politiche attive e formative.
- Procedure di assunzione e selezione, per ottimizzare l’analisi dei candidati e rendere più efficiente il reclutamento.
- Gestione del personale e People Analytics, con l’elaborazione e l’analisi predittiva dei dati dei lavoratori, al fine di migliorare la gestione delle risorse umane.
Questa normativa rappresenta un passo fondamentale per garantire un utilizzo equo e trasparente dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro, promuovendo un equilibrio tra innovazione, tutela dei diritti e sviluppo delle competenze.
Il SIISL del Ministero del Lavoro
Dal 2024, il Ministero del Lavoro ha avviato lo sviluppo di una piattaforma digitale integrata per coordinare e ottimizzare l’accesso alle politiche attive del lavoro. Questo strumento, denominato SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), mira a unificare i sistemi regionali, i servizi privati accreditati e le numerose banche dati esistenti, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
A partire dal 21 novembre 2024, un decreto ministeriale ha definito le regole operative della piattaforma, specificando anche le modalità con cui verranno implementate le funzionalità basate sull’Intelligenza Artificiale. Il SIISL diventa così il principale ambiente tecnologico nazionale per la gestione delle politiche attive del lavoro, offrendo strumenti avanzati per la formazione, il matching lavorativo e il monitoraggio delle scelte dei beneficiari.
Il decreto stabilisce inoltre le condizioni di utilizzo della piattaforma da parte di lavoratori e datori di lavoro, intervenendo su diversi aspetti chiave:
- Obblighi per i percettori di Naspi e Dis-Coll, che devono registrare il proprio curriculum vitae e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale e il Patto di Servizio Personalizzato.
- Pubblicazione delle offerte di lavoro, con la possibilità per i datori di lavoro di inserire posizioni vacanti visibili a livello nazionale e internazionale.
- Accesso volontario per altri utenti, che possono utilizzare la piattaforma per cercare nuove opportunità lavorative.
- Uso dell’Intelligenza Artificiale per ottimizzare il matching tra domanda e offerta, garantendo trasparenza sui criteri di selezione.
- Monitoraggio della formazione, con strumenti per verificare l’efficacia dei corsi erogati dagli enti accreditati.
Le imprese possono consultare i curricula più affini alle proprie esigenze, nel rispetto della normativa sulla privacy e della minimizzazione dell’accesso ai dati. Inoltre, i criteri di calcolo per l’indice di affinità tra le offerte di lavoro e i candidati devono essere chiaramente visibili e accessibili alle aziende.
La piattaforma e il ruolo dell’IA
Il SIISL offre ai lavoratori in cerca di occupazione la possibilità di individuare offerte di lavoro in linea con il proprio profilo professionale e le proprie aspirazioni. Grazie a un algoritmo di calcolo trasparente, gli utenti possono visualizzare le offerte classificate in base al grado di affinità con il proprio curriculum. Tuttavia, ciascun candidato può candidarsi liberamente alle opportunità disponibili, indipendentemente dall’indicazione fornita dal sistema. Inoltre, le aziende possono contattare i candidati direttamente tramite la piattaforma, fissando colloqui e fornendo i dettagli di contatto.
Un’altra funzionalità chiave riguarda la formazione professionale. Il SIISL integra un sistema basato su AI per suggerire corsi di aggiornamento in base ai trend occupazionali del mercato e alle competenze richieste nel territorio di riferimento. Questo approccio personalizzato tiene conto non solo delle esigenze del mercato, ma anche delle aspirazioni professionali espresse dagli utenti.
Per favorire un’efficace connessione tra domanda e offerta di lavoro, il SIISL sfrutta le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale nel rispetto delle normative nazionali ed europee. L’AI viene utilizzata per calcolare un indice di affinità tra candidati e posizioni aperte, contribuendo così a rendere il processo di selezione più efficiente e mirato. Nei prossimi mesi, le funzionalità basate sull’AI verranno ulteriormente sviluppate, sempre nel rispetto delle regole stabilite dall’Unione Europea e dalle linee guida nazionali.
Promuovere le opportunità e gestire i rischi
L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro offre grandi opportunità, purché venga gestita in modo strategico e responsabile. Se utilizzata correttamente, l’AI può contribuire a valorizzare il fattore umano, migliorare la qualità del lavoro e rendere più sostenibile la crescita economica.
L’impatto dell’Intelligenza Artificiale non riguarda solo la produttività, ma anche le condizioni lavorative e la valorizzazione delle competenze. Tuttavia, affinché l’adozione di queste tecnologie sia realmente efficace, sono necessari investimenti mirati, soprattutto per supportare le piccole imprese nell’integrazione dell’AI nei processi produttivi e organizzativi. Inoltre, è essenziale sviluppare modelli contrattuali adeguati, capaci di mitigare i rischi legati all’automazione e di massimizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
L’evoluzione del mercato del lavoro porta con sé una crescente richiesta di competenze specializzate, molte delle quali non ancora soddisfatte. Per affrontare questa sfida, è fondamentale investire in formazione e aggiornamento continuo, coinvolgendo sia le imprese che i lavoratori.
Solo attraverso un rafforzamento delle competenze sarà possibile sfruttare appieno il potenziale dell’Intelligenza Artificiale, trasformando l’innovazione in un motore di crescita inclusiva e sostenibile.